Il 17 febbraio 1600 moriva Giordano Bruno. Condannato al rogo dalla Chiesa perché credeva nell'infinità dell'universo e dei mondi, perché aveva compreso che la terra ruotava. Ucciso per aver detto la verità. E per esserle stato fedele, sempre, fino all'ultimo. Giordano Bruno moriva 411 anni fa per la verità. Moriva per la scienza. Ora, quattro secoli dopo, lo ricordiamo, ma forse non lo seguiamo abbastanza. Ne rispettiamo la memoria, è vero, gli diamo ragione, ma quello che ancora ci manca è una radicale indignazione. Perché in fondo il suo esempio, noi non sappiamo seguirlo, perché rinunciare a noi stessi per il credo del mondo, non abbiamo la forza di farlo. Perché siamo ancora condizionati da dogmi ed etiche artefatte nelle nostre scelte e nelle nostre azioni, senza capire che i veri martiri sono gli uomini che muoiono per la verità, non per un'opinione. Che la vera morale non ha un testo sacro e nemmeno una qualunque forma di autorità. Perché non uccidere un uomo è una legge che non ha bisogno di tribunali che ne garantiscano la validità. Non ci saranno inquisizioni. Anche senza croci, saremo santi tutti. Sarà l'onestà intellettuale ad salvarci, e il segno che avremo lasciato nel mondo arricchendolo, sarà la vita eterna. Perché, dopotutto, Giordano Bruno rivive giorno per giorno, chi lo ha condannato si è perso nelle esequie del mondo. E la sua parola conosce soltanto futuro, per lei non esiste passato. La Chiesa ha saputo soltanto temerlo senza averlo mai ascoltato, e forse ha ragione Pasolini quando dice che "La chiesa / è lo spietato cuore dello stato".
giovedì 17 febbraio 2011
martedì 15 febbraio 2011
sMart('s)View- La mia versione.: Cantala, la libertà...
sMart('s)View- La mia versione.: Cantala, la libertà...: "Davvero dovremmo abbandonare le nostre carceri insepolte, che si sfumano di rabbia e di rimprovero. Davvero dovremmo cominciare a non fuggir..."
Cantala, la libertà...
Davvero dovremmo abbandonare le nostre carceri insepolte, che si sfumano di rabbia e di rimprovero. Davvero dovremmo cominciare a non fuggire dagli altri, ma solo da noi stessi, perché in fondo è la nostra coscienza la sola vera prigione. Dovremmo pensare che in fondo è sciocco illudersi di essere liberi, la sola libertà è quella di non scegliere quando ci propongono le opzioni. Forse ci basterebbe una rea convalescenza, dove non si hanno dogmi e nessuna appartenenza. Non ci sarà filosofia, nemmeno religione ed anche la ragione avrà un posto di meno nelle file della mente. Ci sarà solo emozione, e allora davvero sapremo che di tutto quello che abbiamo garantito, dimostrato, proclamato, in assenza di reale sentimento, non era vero niente. Allora davvero ci sentiremo liberi, gente tra la gente.
mercoledì 26 gennaio 2011
Per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa...
Ci sono dei momenti in cui si ha la sensazione di non vedere al di là della complicazione, in cui la vita è tutta un grande stento e i giorni non sono più nient'altro che un alienato avvicendarsi di doveri e relazioni.
Non si può che assistere al mondo come ad un manifesto già letto e sorpassato, ci soffochiamo nella consapevolezza della realtà e l'affondiamo nell'illusione e nel sogno. Ci assorbe l'infinito che lasciamo tutto quanto un incubo abbozzato, vogliamo farlo nostro a forza di definizioni, e allora sentiamo "assoluto", "eterno", "sconfinato" in ogni dove, sulle pubblicità di viaggi e sulle testate dei giornali. Non ci appartiene l'infinito, possiamo solo presagirlo, e difficile non è tanto saperlo ma accettarlo. Le religioni dispensano consigli ed omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa, perché sanno che il rimorso è il prezzo da pagare per credersi assolti e fingersi felici. Sono i "puri di cuore" gli eletti, senza comprendere che in fondo la purezza sta nell'autenticità e non nella costruzione di etiche e morali ultraterrene e immaginarie. Comprate l'infinito e avrete la terra. La terra è qui, di fronte a noi, tutta concreta e materiale, la terra non va cercata in altri mondi, va scoperta giorno dopo giorno nella sua muta presenza. Io credo in ciò che è vero, e non nell'improbabile, e la felicità è solo una chimera per farci derivare. Perché, citando Kant, "la morale non è la dottrina del come renderci felici, ma del come diventare degni di possedere la felicità".
sabato 15 gennaio 2011
"La Versione di Barney", dagli scaffali al cinema.
Tutti hanno un libro nel cuore. O, più che un libro, un personaggio. Tutti hanno il proprio eroe, che non necessariamente deve essere vincente. Basta che sia umano. E capace di soffrire, di essere solo, di amare e di sorridere. Barney, alla luce di ciò, è un eroe in piena regola. Ironico, impulsivo, dolcemente e rumorosamente sbandato, capace di amare alla follia e incapace di arrendersi alla realtà e persino a se stesso. Le parole di Mordecai Richler, tenacemente sarcastiche e commoventi a tratti, emozionanti e mai eccessivamente tragiche, ne tracciano un ritratto efficace e icastico, di fronte al quale è impossibile rimanere indifferenti, parole che ci regalano non solo un personaggio, ma anche un amico, un compagno di viaggio. Il film, contrariamente alle aspettative dei lettori più scettici, che alla notizia della sua uscita nelle sale quasi si sono spaventati all'idea di imbattersi un Barney diverso da quello che si erano immaginati e che avevano conosciuto, ricostruisce con successo la psicologia del protagonista e della sua vicenda. Indubbiamente la feroce e brillante satira che regna sovrana tra le righe del romanzo ne esce, nella resa cinematografica, decisamente sminuita e smussata, tuttavia la tensione emotiva di fondo e la personalità di Barney emergono, pur mantenendo il distacco disincantato che è anche del libro, in tutta la loro ricchezza. C'è tutto. Il vizio dell'alcol e dei sigari, la vita sregolata e mai scontata, i matrimoni falliti e rovinati, droga, sesso, morte, ma anche amore, la tenacia del sentimento, l'irrazionalità totalizzante e l'aggressività dell'emozione. E per tutto una legge sola: " A pensieri grandi devono corrispondere azioni altrettanto grandi". E' la più radicale alternativa alla ragione. Perché nel mondo di Barney non c'è equilibrio, soltanto sensazione.
mercoledì 5 gennaio 2011
Per il 2011: The Big Bang Theory!
(For the english version scroll down!)
Cominciamo con un po' di buoni consigli per l'anno nuovo, in particolare, parliamo di televisione.
Ho scoperto The Big Bang Theory circa un anno fa, lo ammetto, forse con un po' di ritardo, ed è stata una bellissima sorpresa, cosa piuttosto insolita visti gli standard dei palinsesti italiani. Per la prima volta protagonisti non sono i soliti bellocci palestrati o gli studenti di scuole assolutamente improbabili, con insegnanti giovani e amichevoli che hanno tresche con le bionde dell'ultimo anno, e nemmeno ragazzini di età indefinita, che si aggira tra i dodici e i diciassette anni, coinvolti in vicende tanto patetiche quanto irreali. Qui abbiamo Sheldon Cooper, un fisico teorico geniale, che ha ottenuto il dottorato di ricerca a sedici anni, che non permette a nessun altro di sedersi al suo posto sul divano, che sa tutto di fumetti e di informatica, che non sopporta chi litiga e ha una serie di insolite manie tra cui quella di bussare tre volte alla porta e poi dire ad alta voce il nome della persona cercata prima di entrare in una casa. Poi c'è Leonard Hofstadter, un fisico sperimentale allergico al lattosio, consapevole della natura nerd sua e dei suoi amici e per questo vagamente a disagio, appassionato di videogiochi e di gare di aquiloni, innamorato di Penny, la vicina di casa allegra e "normale", attrice nelle ambizioni e cameriera in un ristorante di cheese cake nella realtà. Infine ci sono Howard Wolowitz, un ingegnere ebreo morbosamente attaccato alla madre, pervertito e convinto che gli space shuttle da lui costruiti siano un'irresistibile arma di seduzione, e Raj Koothrappali, astrofisico, indiano, incapace di parlare con le donne se non quando è ubriaco. Nel giro di pochi minuti si è completamente avvolti da un mondo vagamente folle, assurdo, divertente e a tratti magico, dove la fisica diventa argomento di umorismo e quello nerd uno stile di vita, dove è il mondo dei cosiddetti "normali" a sembrare alieno e le idiosincrasie di Sheldon diventano ben presto una realtà amica e quasi familiare. Il tutto mediato da tonalità leggere e sarcastiche, in alcuni momenti caricaturali. Anche per chi è completamente a digiuno di scienza, dopo qualche episodio di adattamento, il divertimento è assicurato.
Let's start with some suggestions for the new year: Do you know "The Big Bang Theory"? I'm not speaking about the scientific explanation of the origin of Universe, I'm referring to the situation comedy produced by Warner Bros. I discovered it one year ago (I'm italian, and in Italy everything is late...) and it has been for me a fantastic surprise. For the first time the protagonists are not athletic and cool boy nor college students with young and friendly teacher who have love stories with blonde and attractive girls, nor kids between twelve and seventeen years old, involved in improbable events and situations.
Here we have Sheldon Cooper, a genius, a theoretical physicist, who earned his PhD at sixteen, who does not permit anyone to sit down on his own place on the sofa, who knows everything about computers and informatics and who has some absurd manias like that of knocking three times on the door saying loudly the name of the person is looking for. Then there's Leonard Hofstadter, an experimental physicist intolerant of lactose, conscious of being geeky and a little bit embarrassed at this, who loves ray competitions and video games, fallen in love with Penny, the nice, cute and "normal" neighbor, aspirant actress and waitress at Cheese Cake Factory in her everyday life. In conclusion, there are Howard Wolowitz, a jewish Aerospace engineer, who lives with his mother even if is thirty, a little bit perverted who uses the space shuttle he builds as an arm of seduction, and Raj Koothrappali, an astrophysicist from India, who cannot speak with women if is not drunk. In few minutes you will be totally involved in a strange, mad, funny and quite magic world, where Physics becomes object of humor and geekiness a way of living, where the "normal" world seems alien and absurd, and Sheldon's idiosyncrasies become familiar and quite real. Even for those who don't know anything about science, the amusement is guaranteed.
Cominciamo con un po' di buoni consigli per l'anno nuovo, in particolare, parliamo di televisione.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjruUciBfgP1n6K7127-3hEVBbUsKrRfSc1DG0mdNmyt0hGXR_Me2MOi6h9gFvMo4MJfCEUH_woQAyRop6bCEGnXsCbG82kdyuyGQrw0bvyVhsXySfOhz6A88Vizq7Vc4PF3fDbw1kHq78/s200/LEGANERD_032152.jpg)
Let's start with some suggestions for the new year: Do you know "The Big Bang Theory"? I'm not speaking about the scientific explanation of the origin of Universe, I'm referring to the situation comedy produced by Warner Bros. I discovered it one year ago (I'm italian, and in Italy everything is late...) and it has been for me a fantastic surprise. For the first time the protagonists are not athletic and cool boy nor college students with young and friendly teacher who have love stories with blonde and attractive girls, nor kids between twelve and seventeen years old, involved in improbable events and situations.
Here we have Sheldon Cooper, a genius, a theoretical physicist, who earned his PhD at sixteen, who does not permit anyone to sit down on his own place on the sofa, who knows everything about computers and informatics and who has some absurd manias like that of knocking three times on the door saying loudly the name of the person is looking for. Then there's Leonard Hofstadter, an experimental physicist intolerant of lactose, conscious of being geeky and a little bit embarrassed at this, who loves ray competitions and video games, fallen in love with Penny, the nice, cute and "normal" neighbor, aspirant actress and waitress at Cheese Cake Factory in her everyday life. In conclusion, there are Howard Wolowitz, a jewish Aerospace engineer, who lives with his mother even if is thirty, a little bit perverted who uses the space shuttle he builds as an arm of seduction, and Raj Koothrappali, an astrophysicist from India, who cannot speak with women if is not drunk. In few minutes you will be totally involved in a strange, mad, funny and quite magic world, where Physics becomes object of humor and geekiness a way of living, where the "normal" world seems alien and absurd, and Sheldon's idiosyncrasies become familiar and quite real. Even for those who don't know anything about science, the amusement is guaranteed.
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