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Io amo l'arte. Ma non la storia dell'arte. E' vero che le opere vanno inserite nel loro contesto storico-culturale, ma è anche vero che ognuna di esse è portatrice di un significato forte e ben determinato di per sé. I capolavori, quelli che sono davvero tali, sono senza tempo. Trascendono ogni epoca e barriera cronologica. Chiunque leggendo Foscolo o l'Infinito di Leopardi non può restare impassibile ed inerte, ma viene preso da una sospensione lirica e drammaticamente inconsapevole anche non avendo mai studiato l'ottocento o il romanticismo. I classici sono senza età. I classici vanno oltre. Perché portano un messaggio universale in cui si può riscontrare ogni fruitore, a prescindere dalla sua esperienza esistenziale e dal suo presente. I classici, nella pittura come nella letteratura, commuovono e sorprendono senza bisogno di precedenti o di contestualizzazioni, bastano a loro stessi. Il gruppo del Laocoonte continuerà sempre ad esprimere la sua ardente passione e l'Odi et Amo di Catullo non cesserà mai di essere icastica metafora di ogni amore e della sua contraddizione. E questo al di là di tutto. Di ogni analisi e di ogni lezione.
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