giovedì 7 ottobre 2010
Stavo pensando alla democrazia ...
Stavo pensando alla democrazia. La democrazia si basa sulla libertà e sulla partecipazione. La democrazia si basa sull'uguaglianza. Attualmente noi votiamo ma non partecipiamo. Il diritto di voto ha assunto ormai le fattezze di una gentile concessione che il potere ci ha dato per controllarci. Ciò che dovrebbe garantire il nostro pieno coinvolgimento nelle vicende governative è proprio la cosa che ci impregna di tutta la sua ipocrisia. Lassù, dove l'uomo semplicemente cittadino non potrà mai arrivare, lassù hanno adottato una strategia che, a malincuore, ammetto essere vincente: ci danno la scelta, ma ci tolgono le opzioni. Lo so, è paradossale, ma se si candidasse da ciascun fronte politico un potenziale sovrano, noi lo voteremmo. Con quello stesso diritto di voto che dovrebbe tutelare la sovranità popolare, noi eleggeremo la nostra nuova dittatura. D'altra parte siamo noi che abbiamo permesso tutto ciò. Noi, con i nostri sbagli. Siamo noi che di sera accendiamo la televisione e guardiamo programmi senza cultura e senza pensiero rimpinguando le casse di imprenditori che "al posto del cuore hanno salvadanai", per dirla con le parole di De André. Siamo noi che leggiamo letteratura commerciale accontentandoci di un non sapere che si spaccia come divulgazione proletaria. Noi abbiamo commesso il grande errore della superficialità e adesso ne stiamo scontando la pena. Siamo stati stupidi e adesso siamo nelle mani di chi è stato più intelligente, ma nella maniera sbagliata. L'intelligenza ha due volti. Anche tra i geni ci sono sempre stati i buoni e i malvagi. Dobbiamo riscoprire una nuova saggezza. Prima però, ci serve una consapevolezza.
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